Ordini religiosi rilassati


Ci sono tanti siti internet che trattano della vocazione, ma pochi mettono in guardia dall'entrare in un ordine religioso “rilassato”, cioè dove non si vive più in maniera fervorosa. Lo vediamo coi nostri stessi occhi che ormai molti consacrati non vivono più da veri religiosi, ma vivono piuttosto come secolari.

Sant'Alfonso Maria de Liguori fu un grande “coltivatore” di vocazioni; le sue prediche e i suoi libri, hanno incoraggiato innumerevoli giovani a consacrarsi a Dio. Nei suoi scritti vocazionali, diceva chiaramente che è importantissimo entrare in un ordine di stretta osservanza, cioè dove si vive da veri religiosi. Coloro che entrano in ordini rilassati, quasi certamente faranno la fine dei propri confratelli, conducendo anch'essi una vita tiepida e insipida (per non dire peccaminosa), che non edifica il prossimo, non porta anime a Dio, e non raggiunge la propria santificazione. Fare un'esperienza vocazionale in un monastero rilassato, significa non solo rischiare di perdere la vocazione, ma forse anche la Fede, come è accaduto a una mia amica, che dopo essere uscita dal monastero ha smesso di praticare la Religione, e ha cominciato a vivere da miscredente.

S. Alfonso diceva che è meglio restare a casa propria anziché entrare in un monastero rilassato. Quando ci si dona a Dio, bisogna donarsi integralmente, senza fare compromessi con mondo e col peccato. Non si entra in convento per fare una vita comoda, ma per santificarsi mediante il raccoglimento interiore, la preghiera, la mortificazione, la penitenza, la povertà, la rinuncia dei piaceri carnali e di tutte le vanità del mondo. Vanitas vanitatum et omnia vanitas. La vita religiosa è bella solo se è vissuta in maniera autentica, radicale, profonda e coerente col Vangelo, come la visse San Luigi Gonzaga (immagine a lato).

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