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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Tornare al lavoro...

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Tempo fa una lettrice in discernimento vocazionale mi ha detto che era dovuta rientrare al lavoro... Caro fratello in Cristo,                                     […]. Il rientro al lavoro è molto difficile. La stretta della crisi sta trasformando quel poco di società civile che rimaneva in una giungla spietata. Nel mio caso poi la sofferenza si moltiplica... Sono come in attesa che il Signore si faccia vivo e mi indichi chiaramente ciò che devo fare […]. Che Dio ti benedica. (Lettera firmata) Carissima in Cristo,                                    ti ringrazio per il prezioso aiuto di traduzione dei post nella lingua del Paese straniero in cui abiti. Che Iddio ti ricompensi per l'impegno profuso! Immagino il “trauma” che stai patendo in seguito al rientro al lavoro. Fino a qualche settimana fa potevi organizzare la tua giornata quasi in maniera “monastica”, cioè riservando una fetta del tempo libero alla meditazione, alla preghiera e alla lettura spirituale. Adesso invece, ol

Gesù non sceglie le sue spose in base ai meriti

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Mi ha scritto una studentessa-lavoratrice che spesso ha per la mente questo pensiero: “E se Dio chiamasse anche me?” Ecco la sua lettera. Caro fratello,                         mi chiamo [...], ho 26 anni e ti scrivo dalla provincia di [...]. Seguo il tuo blog da poco tempo ma, avendovi spesso trovato parole di conforto, ho infine deciso di scriverti anche io. [...] lo scorso anno ho potuto fare un’esperienza presso le suore [...]. Avevo tanto sentito parlare di loro e di quel che fanno per i giovani e, finalmente, per grazia di Dio, ho avuto la possibilità di andare. Per me è stata una settimana molto bella, anche se faticosa per un mio piccolo problema di salute: mi sono stati dati letteralmente occhi nuovi per vedere Dio e la storia meravigliosa che ancora oggi vuole fare con ognuno dei suoi figli. [...] Ricordo distintamente che, dopo 5 giorni mi sono guardata allo specchio e mi sono vista bella. Non avevo un filo di trucco ed erano evidenti i segni della stanchezza ma io penso c

Vera amicizia

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Tempo fa una cara amica mi ha scritto una bella riflessione sull'amicizia sincera. Ciò che hai fatto [...] è stato un gesto di grande carità e di grande fiducia nei miei confronti [...]. Sai proprio ieri insieme ad una delle mie amiche spirituali stavamo riflettendo sulla differenza delle amicizie mondane, dove le ragazze o i ragazzi sono tutti diffidenti l'uno nei confronti dell'altro, si scambiano tante effusioni e non solo verbali, che sembrano pronti a dare la vita l'uno per l'altro, ma alla minima difficoltà si dileguano, e se è per il loro tornaconto sono capaci di tradirti, di schiacciarti, insomma di farti del male. Sfido io che non si fidano l'uno dell'altro! Pensavamo che tristezza sia il vivere l'amicizia così, ma è ovvio perché non c'è Gesù al centro dell'attenzione, e tutto il loro mondo ruota su loro stessi. Abbiamo ringraziato Dio per la nostra amicizia spirituale che ci fa condividere lo stesso amore per Lui senza essere gelo

Incoraggiare una ragazza indecisa

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Ripubblico una vecchia lettera di una gentile lettrice del blog (è sposata, ma da giovane aveva pensato di consacrarsi a Dio...), la quale volle inviare un messaggio d'incoraggiamento ad una ragazza “indecisa”.... Caro D,               innanzi tutto spero tu abbia trascorso delle buone vacanze […]. Mi sono soffermata sulla bellissima testimonianza della ragazza che si sente confusa dopo il campo estivo. Vorrei incoraggiarla con due brevi storie simili alla sua. - Una mia amica, catechista, ha vissuto la sua stessa esperienza, una ventina d'anni fa... dopo un campo estivo tornò completamente cambiata, era però inquieta, ma mai sgarbata, cioè, si vedeva che la sua inquietudine veniva da qualcosa che la faceva soffrire molto. Noi del gruppo la prendevamo un po' in giro, ma poi comprendemmo che la sua sofferenza diventava anche la nostra, talmente eravamo unite... Così le consigliammo di parlarne al parroco, di confidarsi con lui. All'inizio era più nervosa del solito,

Vocazione

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Una ragazza cattolica praticante aveva cominciato a comportarsi male da quando era giunta alle scuole superiori, probabilmente trascinata dai cattivi esempi dei suoi amici. Non era felice, anzi soffriva molto al suo interno. Cercava un ideale da perseguire, ma non riusciva a trovarlo. Tentò di trovare uno scopo di vita tra le amicizie del mondo, ma rimase inevitabilmente delusa. Le vere amicizie sono solo quelle fondate sulla virtù e la carità, mentre le amicizie mondane presto o tardi si rivelano false e causano tanta amarezza. Continuava a soffrire, e il suo stile di vita faceva soffrire anche i genitori. Sua madre le disse che solo in Dio poteva trovare la vera gioia, ma la ragazza era come accecata e non voleva comprendere questa realtà, anzi arrivò al punto di non voler più credere nel Signore, ma nel suo cuore sentiva che Dio la voleva per Sé. Un giorno una sua amica la convinse a fare insieme a lei un ritiro spirituale presso un convento di fervorose suore di stretta osservanza

Apostolato coi bambini

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Ripubblico la lettera di una lettrice desiderosa di fare apostolato coi bambini... Carissimo D.,                        sono tornata da qualche giorno dal campo estivo della mia parrocchia con i bambini... adesso non so cosa mi prende. Ho vissuto giorni fantastici, pregavo testimoniavo Dio, ma adesso sento qualcosa che non capisco. Mi sono chiusa, bloccata, non riesco a parlare con nessuno, mi sento proprio male. [..] Non mi trovo bene a vivere la vita di ogni giorno, mi sento sempre fuori luogo, [...] sono stata a una festa di compleanno e dopo dieci minuti volevo scappare, ho incontrato delle mie vecchie compagne di scuola, ma i loro discorsi per me erano stupidi... pensare solo ai fidanzati, se si sono lasciati con un ragazzo trovarne subito un altro pronto, boooooo non lo so! Sto male, la gente mi vede e dice: "che hai fatto?", io non voglio far vedere il mio malessere, lo nascondo, ma forse non ci riesco! Adesso a breve riparto per un campo di servizio con un'altra

Aiutare i poveri

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Pubblico alcune parti di una lettera che ho scritto a una giovane ragazza attratta dalla vita missionaria. Cara sorella in Cristo,                                  mi ha colpito molto ciò che hai scritto. Infatti ho notato che hai compreso la differenza tra la filantropia e la carità cristiana. Ecco quel che scrisse in proposito Padre Giuseppe Maria Leone: “La carità è amore verso Dio e verso il prossimo, la filantropia è amore solo verso l'uomo; la filantropia è naturalistica e materialistica e i filantropi molto spesso, mentre "proclamano giustizia, legge, onestà", violano "ogni legge umana e divina". La carità è, invece, la "regina delle virtù", perché mette prima Dio e poi gli uomini, sicché di "matrice divina" è l'amore verso questi ultimi.” Sono contento che sei disposta a donare la tua vita a Gesù e metterti al servizio dei poveri. Viviamo in una società egoista e materialista, nella quale si pensa ad ammassare beni

Leggere Sant'Alfonso

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Tempo fa una ragazza in discernimento vocazionale mi ha detto che stava leggendo "Pratica di amar Gesù Cristo", uno dei più devoti libri spirituali del cattolicesimo... Grazie D., ancora una volta della tua attenzione e della tua risposta! [...sono in attesa] di trovare un padre spirituale. Per ora parlo col mio vecchio sacerdote che mi ha battezzata, comunicata per la prima volta, cresciuta, cresimata, conosce bene la mia anima, e mi ha sempre ben consigliato....anche se non è un religioso, ma un prete diocesano (in pensione!) :-) P.S. Sto leggendo: "Pratica di amar Gesù Cristo", è bellissimo.....!! Caro D., grazie ancora per i tuoi preziosi consigli!! A presto (lettera firmata) Carissima in Cristo,                                   uno dei motivi per cui ti ho consigliato di fare un'esperienza vocazionale tra le [...] è di poter osservare coi tuoi occhi la vita religiosa vissuta in maniera intensa e fervorosa in un monastero di stretta osservanza, così se

La Madonna assiste i suoi devoti nell'ultima agonia

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I mondani pensano a vivere nelle agiatezze e ad accumulare più ricchezze possibili, le quali sono un grosso pericolo per l'anima. Al contrario, coloro che vivono in umiltà hanno maggiori possibilità di salvarsi. Sentite questo fatto narrato da Sant'Alfonso Maria de Liguori ne “Le Glorie di Maria”. Un parroco andò ad assistere un moribondo che possedeva servi e ricchezze. Quando entrò nella lussuosa casa vide che nella stanza del malato agonizzante vi erano dei demoni sotto le sembianze di orribili cagnacci che fremevano in attesa della morte del ricco per prendersi la sua anima e portarsela all'inferno, poiché era in stato di peccato mortale. Intanto anche una pia e povera donna era moribonda e desiderava ricevere gli ultimi sacramenti prima di presentarsi innanzi al cospetto di Cristo Giudice per ricevere la sentenza eterna. Ma essendo il parroco già occupato ad assistere l'anima del ricco per tentare di salvarlo, inviò dalla povera donna un altro sacerdote, il quale

Assunta in Cielo in anima e corpo

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Ripubblico una breve lettera che qualche anno fa mi scrisse una gentile lettrice in occasione della Festa dell'Assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria in anima e corpo. Carissimo D.,                       auguri solenni di questo speciale giorno...Maria Assunta ti dia la gioia speciale! Continua così col blog, la fame spirituale è assai tanta... Grazie infiniteee (Lettera firmata) Cara sorella in Cristo, ti ringrazio per gli auguri per la consolante festa dell'Assunta. Contraccambio molto volentieri! Questa festa è una delle mie preferite tra quelle mariane, perché mi consola sapere che la nostra Mamma non ha conosciuto lo squallore del sepolcro. Inoltre mi ricorda che la terra è una valle di lacrime nella quale siamo solo di passaggio. La nostra vera patria è il Cielo! Sono contento che il mio blog vocazionale sia di tua edificazione spirituale. Ad majorem Dei gloriam! In Gesù e Maria, Cordialiter

Chi ama Gesù ama la dolcezza

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Lo spirito di dolcezza è proprio di Dio. L'anima che ama Dio ama anche tutti coloro che sono amati da Dio, pertanto cerca volentieri di soccorrere, consolare e contentare tutti, per quanto gli è possibile. Dice San Francesco di Sales: “L'umile dolcezza è la virtù delle virtù che Dio tanto ci ha raccomandata; perciò bisogna praticarla sempre e dappertutto.” Questa dolcezza bisogna praticarla specialmente coi poveri, i quali ordinariamente, poiché son poveri, son trattati aspramente dagli uomini. Bisogna praticarla particolarmente anche con le persone ammalate, le quali si trovano afflitte dall'infermità, e per lo più sono poco assistite dagli altri. In maniera speciale bisogna adoperare la dolcezza nei confronti dei nemici. Vince in bono malum (Rom. XII, 21). Bisogna vincer l'odio con l'amore, e la persecuzione con la dolcezza; così han fatto i santi. Non vi è cosa che tanto edifichi il prossimo, quanto la caritatevole benignità nel trattare. I santi ordinar

Pregare sempre il Rosario

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Sant'Alfonso Maria de Liguori riporta ne “Le Glorie di Maria” il seguente fatto che merita di essere divulgato il più possibile. Un giorno, mentre San Domenico stava predicando in una città francese, gli fu condotto un eretico albigese, il quale era stato invaso dai demoni poiché screditava pubblicamente la devozione al SS. Rosario. Allora San Domenico in nome di Dio impose ai demoni di dire se erano vere le cose che lui predicava in favore del Santo Rosario. Gli spiriti infernali risposero urlando che tutto ciò che San Domenico aveva detto sulla Madonna e sul Rosario era tutto vero. Ed aggiunsero inoltre che loro non avevano alcuna forza contro i servi di Maria, e che in punto di morte, molte anime peccatrici si salvano invocando la Beata Vergine. Infine dissero che loro erano stati costretti a dire che nessuna persona si danna se persevera nella devozione a Maria e al Rosario, perché Maria ottiene ai peccatori un sincero pentimento prima di morire. Quindi San Domenico fece

Sentire la chiamata del Signore

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Da molti mesi ho dei saltuari contatti epistolari con una lettrice del blog. All'inizio parlavamo di delicate questioni dottrinali, ma un giorno mi ha confidato di sentire la vocazione alla vita religiosa. Ripubblico una delle sue lettere... Gent.mo D.,                      […] vedo che sei riuscito a comprendere molto bene i pensieri del mio cuore. Effettivamente mi sento attratta dalla vita religiosa, ma non riesco a comprendere l'ordine al quale il Signore mi chiama. In un certo senso "simpatizzo" per le […] ma il mio apprezzamento per loro, come ti ho già detto, è dovuto alla loro radicata povertà, al rispetto della regola, al loro rigore nella vita religiosa e non per ultimo al loro impegno per la Tradizione. Il problema è che a volte mi vengono dei dubbi, mi chiedo se basta solo questo per affermare che il Signore mi chiama in questo ordine religioso. […] Mi fa un enorme dispiacere il vedere che molta gente, dopo essere entrata in chiesa, si riv

Non rinunciare alla vocazione

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Ripubblico la lettera di un gentile lettore. Carissimo Cordialiter,                                       da tempo seguo il tuo blog e ne sono un attentissimo lettore. Attendo ogni giorno i nuovi post e per me sono di grande consolazione. Ho 39 anni, da sempre il Signore mi chiama a seguirlo nella vita consacrata, monastica e (ho chiara questa cosa) in un Santo Ordine, rigoroso ma per me stupendo, che è quello Certosino. Ho studiato Teologia e vivo nel centro Italia. Nel tempo ho fatto diverse lunghe esperienze in Certosa e il problema non è stato permanere all’interno del monastero, bensì uscire per tornare a casa ogni volta che finivano i periodi di ritiro vocazionale. Se avessi potuto, sarei rimasto lì, lasciando fuori ogni altra cosa per abbandonarmi nelle mani del Signore. Ma fino ad oggi non è stato possibile. La mia vita è stata costellata di belle e anche significative soddisfazioni (umane), ma anche da tanti legami e legacci che mi hanno ostacolato proprio in questo progetto

Vivere d'amore

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Ripubblico l'e-mail di una lettrice desiderosa di "vivere per amore", cioè di vivere per amare Dio e il prossimo. Caro D.,                è ormai passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo sentiti, anche se, in un certo senso, tutti i giorni ti sento. Continuo a leggere i tuoi blog, grazie per quello che fai, grazie per il tempo e le energie che dedichi a tutto ciò. Vorrei raccontarti un po' della mia gioia! Gioia perchè il Signore è stato tanto misericordioso con me e, nonostante il mio peccato, mi ha donato tanto amore! È bello sentirsi beati, felici, fortunati di poter gustare ogni giorno la presenza di Dio. È bello riuscire dopo tanto a fidarsi di Lui, ciecamente, e in totale abbandono. Purtroppo non è quello che vedo attorno a me, ma ho deciso che non mi farò prendere dallo sconforto! È proprio per questo che bisogna gioire, per testimoniare quanto è bello tutto ciò! Bisogna vivere bene il tempo che ci è dato, non perdendo di vista Dio,

Uscire da una setta

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Una ragazza cattolica aveva un'attrazione molto forte per la religione, ma non aveva chi gliela facesse conoscere in maniera approfondita. Quando conobbe i Testimoni di Geova si lasciò ingannare dalle loro false dottrine, e diventò un'adepta di quella setta. La Madonna è nostra madre e veglia su ciascuno di noi sino all'ultimo respiro della vita. Grazie alla Mediatrice di tutte le grazie, quella ragazza comprese che i Testimoni di Geova insegnano gravi errori dottrinali. Inoltre conobbe una suora dell'ordine delle Francescane dell'Immacolata, e rimase stupita dalla sua semplicità e letizia. La suora l'aiutò nella vita spirituale e le insegnò ad amare ed onorare la Beata Vergine Maria. La ragazza cominciò a frequentare spesso il convento delle suore e a “divorare” i libri della loro biblioteca, assaporando così la bellezza della Dottrina Cattolica. Inoltre le suore le insegnarono ad amare il Santo Rosario che in breve divenne la sua preghiera preferita. A quel

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