Triste morte di un peccatore incallito


Sant'Alfonso Maria de Liguori riportò nei suoi scritti un triste episodio raccontato da p. Carlo Bovio.

Un certo uomo di Madrid conduceva una vita cattiva, ma in seguito alla morte infelice di un suo compagno, si confessò, e inoltre risolse di entrare in un ordine religioso di stretta osservanza; ma trascurò di eseguire subito il proposito fatto e ritornò alla vita peccaminosa di prima. Ridotto in miseria, andò vagabondo, girando il mondo, e giunse a Lima. Ivi si ammalò e venne ricoverato all'ospedale, dove si confessò da un sacerdote missionario e promise nuovamente di mutar vita e di entrare in un ordine religioso. Ma una volta guarito, riprese la vita cattiva.

Un giorno quel confessore missionario, attraversando un territorio montuoso, udì una voce che sembrava un ruggito di una bestia feroce; si accostò a quella voce, e vide un moribondo mezzo fracido, che urlava da disperato, e cominciò a dirgli buone parole; ma quegli aprendo gli occhi, lo riconobbe e disse: e tu ancora per aggiunta sei venuto qui ad essere spettatore della giustizia di Dio? Sappi che io sono quell'infermo che tu confessasti nell'ospedale di Lima; ti promisi di mutar vita, ma poi non l'ho fatto, ed ora muoio disperato. E così il misero peccatore in mezzo a quegli atti di disperazione esalò l'anima infelice.

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