Abbracciare i sacrifici necessari ad adempiere la vocazione religiosa
La vocazione di Dio è un mistero altissimo di grazia, è l’attrazione che Egli esercita personalmente su di un’anima, inducendola soavemente a seguirlo e a dargli la libera volontà ed il libero consenso nei disegni che vuole sviluppare su di lei. È una luce interna che le fa vedere il cammino che deve percorrere, non solo come via facile, ma anche come la propria via, la propria gioia, il proprio centro di vita.
Dio, chiamando, dà all’anima le disposizioni fondamentali della vocazione cui la elegge, e l’anima si sente disposta a quello che Egli le domanda, ancorché preveda asprezze o difficoltà nel suo cammino; non si sente solo affascinata, ma si sente convinta e persuasa, il che è sommamente importante; non obbedisce quasi ad un istinto cieco, ma segue una scia luminosa tracciatale da Dio, nella quale la ragione è profondamente illuminata; la vocazione quindi è tale placida luce interna, che induce prontamente la volontà ad assentire alla divina Volontà e ad abbracciare i sacrifici che importa il suo compimento [...].
[Brano tratto dagli scritti di Don Dolindo Ruotolo].