Domande sulla vocazione
Molte persone si pongono domande sulla vocazione. A tal proposito ripubblico una specie di “intervista” che ho fatto a una cara lettrice del blog esperta di vita religiosa. Per tutelare la sua riservatezza le ho dato il pseudonimo di Gemma, per via della sua devozione a Santa Gemma Galgani.
Carissima Gemma, innanzitutto ti ringrazio per la tua amicizia disinteressata. Questa volta voglio porti alcune domande sul tema dei “dubbi sulla vocazione”.
- Alcune persone dopo essersi convertite si sentono attratte dalla vita religiosa, tuttavia dubitano di avere la vocazione poiché pensano di esserne indegne a causa dei peccati della vita passata. Ma Dio può chiamare alla vita consacrata anche anime che sono pentite dei peccati mortali commessi nella vita passata?
- Premesso che non esiste nessuna creatura al mondo degna di ricevere il dono della vocazione alla vita religiosa, ti dico che se anche una persona avesse commesso peccati mortali in una vita precedente alla conversione, se veramente crede alla Misericordia di Dio, sa bene che attraverso un sincero pentimento con il proposito di non peccare più, si riceve il perdono dei peccati attraverso il Sacramento della confessione. Lavato e purificato dal Sangue di Cristo diventa candido come la neve. È una tentazione e anche mancanza di umiltà credere che non possiamo ricevere questo dono da parte di Dio, forse che il Creatore non conosce bene l'anima che ha creato? Non si sarà mica sbagliato? È una bella presunzione da parte nostra credere di avere il giusto criterio per giudicare le scelte di Dio. Credo che quando si riceve un dono si debba solo ringraziare, e nel caso della vocazione direi che non basterà l'eternità per ringraziare. Bisogna fare un grande atto di umiltà e accettare con fede questo immenso dono che il Signore fa a chi vuole Lui, secondo i Suoi criteri e non i nostri, grazie a Dio!
- Tu conosci bene la vita monastica. Il diavolo cerca di tentare i religiosi con dubbi vocazionali? Perché lo fa?
- Il diavolo, colui che cerca sempre di strappare la felicità ai figli di Dio, non sopporta di vedere una creatura godere dell'immensa gioia di consacrarsi al Signore, e si dà tanto da fare per cercare di distogliere le creature da questo proposito, insinuando nella loro mente e nel cuore tanti dubbi sulla vocazione. Egli sa anche bene che le persone consacrate offrono tutta la loro vita per strappargli le anime, odia talmente le monache che le chiama con disprezzo “teste fasciate”! si inventerebbe qualsiasi cosa pur di cercare di fargli abbandonare la vita religiosa. Si dà un bel da fare in particolar modo nei noviziati, perché sa che l'inesperienza e l'insicurezza dei primi approcci con la vita religiosa rende le creature più fragili, ma se stanno ben ancorate al Signore, confidano nel Suo aiuto, attraverso la preghiera incessante tutti i dubbi vengono sciolti, e l'anima può proseguire il suo cammino senza confusione.
- Quando una persona ha dei dubbi sulla vocazione, conviene confidarsi col proprio direttore spirituale o con la priora del monastero se è una novizia?
- Una cosa molto importante appena si presentano alla mente questi dubbi sulla vocazione è parlarne sia con il direttore spirituale che guida la nostra anima, sia con i superiori che nel caso di una monaca può essere la maestra delle novizie se è novizia o la priora se è già professa, perché loro devono rendere conto a tutta la Comunità della nostra vocazione, cioè se è vera o no. È molto importante anche perché se è una tentazione, solo parlandone viene subito smascherata. Mi ricordo infatti che molti santi, tra i quali Santa Teresa di Gesù Bambino, ebbero anche alla vigilia della professione tentazioni terribili sulla vocazione, ma non appena ne ebbero parlato con chi le guidava svanirono! Purtroppo, il nemico ha la faccia tosta di tentare anche religiosi con 50 anni di vita religiosa, incredibile! perciò bisogna stare sempre vigili perché lui non va mai in vacanza e purtroppo neanche in pensione!
- Ti ringrazio per le risposte. Apprezzo molto la tua amicizia caritatevole e fraterna che ricambio molto volentieri.
- Caro fratello, spero di essere stata esauriente. Desidero ringraziarti per l'appellativo grazioso che mi hai dato chiamandomi "Gemma", l'ho gradito molto, è stato un gesto di tenerezza da parte di un fratello spirituale che ha capito quanto sto soffrendo. Ti saluto e ti ringrazio per la tua amicizia. Il Signore ti benedica.