Gesù non sceglie le sue spose in base ai meriti
Mi ha scritto una studentessa-lavoratrice che spesso ha per la mente questo pensiero: “E se Dio chiamasse anche me?” Ecco la sua lettera.
Caro fratello,
mi chiamo [...], ho 26 anni e ti scrivo dalla provincia di [...]. Seguo il tuo blog da poco tempo ma, avendovi spesso trovato parole di conforto, ho infine deciso di scriverti anche io.
[...] lo scorso anno ho potuto fare un’esperienza presso le suore [...]. Avevo tanto sentito parlare di loro e di quel che fanno per i giovani e, finalmente, per grazia di Dio, ho avuto la possibilità di andare. Per me è stata una settimana molto bella, anche se faticosa per un mio piccolo problema di salute: mi sono stati dati letteralmente occhi nuovi per vedere Dio e la storia meravigliosa che ancora oggi vuole fare con ognuno dei suoi figli. [...] Ricordo distintamente che, dopo 5 giorni mi sono guardata allo specchio e mi sono vista bella. Non avevo un filo di trucco ed erano evidenti i segni della stanchezza ma io penso che, dopo quei giorni vissuti in maniera santa, nella comunione fraterna e con la preghiera al primo posto, io sia finalmente riuscita a vedermi con occhi nuovi e a cogliere, vagamente e solo per pochi secondi, il significato dell’espressione ‘la bellezza di Dio’, tema al centro del ritiro.
Ti racconto questo episodio perché mi ha profondamente segnata, anche se non me ne sono accorta immediatamente. Infatti, per me questo appena trascorso è stato un anno molto difficile, sia dal punto di vista della salute (mia e di alcuni parenti) che da quello del lavoro e dello studio: io poi sono molto insicura e mi scoraggio facilmente. Ma sempre ho portato nel cuore quell'esperienza pensando che anche io voglio essere felice così, e quella bellezza, in me e negli altri, voglio vederla più spesso. Questa è una cosa che, lo vedo da me, è possibile solo quando si fa qualcosa mettendo Gesù al centro.
Finché un giorno nel mio cuore ha trovato forma un pensiero: “E se … e se Dio chiamasse anche me?” [...] Ho sempre pensato, però, che fosse frutto della suggestione del momento e quindi, anche questa volta, avevo inizialmente accantonato questo pensiero. Ma lui è lì ormai da qualche mese e penso proprio che sia giunto il momento di dargli voce. Purtroppo non ho avuto tempo di parlare di questa cosa con il mio padre spirituale prima che il Signore lo chiamasse a sé, quindi tu sei a conti fatti, la prima persona a sapere questa cosa … la prima persona ‘umana’, diciamo così! Per i motivi di cui anche tu parli spesso, non posso discuterne con i miei amici, anche quelli cristiani, ed in famiglia meno che mai, visto che un giorno a pranzo venne fuori questa frase: “Va bene tutto, ma un figlio prete o una figlia suora proprio no!” […].
E poi, al di là di tutto, mi piace che sia un ‘segreto’ tra me, Gesù e sua Madre, proprio come quando si è nella prima fase dell’innamoramento e quasi c'è soggezione anche solo a farsi vedere in giro con l’amato.
Senza una guida spirituale ho cercato un po’ in giro (ed è così che ho trovato anche questo blog!) ed ho visto che la prima cosa da fare nella mia situazione è quella di trascorrere qualche giorno in un buon convento. Ho pensato anche di ritornare a [...] ma, secondo me, è meglio che io trovi qualche convento qui nei dintorni, sia per poter compiere un cammino continuato, sia perché da settembre devo ricominciare con lo studio ed il lavoro. Inoltre, mentre prima non pensavo proprio alla possibilità della clausura, adesso non la escludo, anzi. Quindi mi chiedevo se conoscessi qualche buon convento qui nella provincia di [...] o comunque in zona e se ti andrebbe, gentilmente, di segnalarmelo.
A volte penso che sia tutto frutto della mia fantasia [...], quindi mi rendo conto dell’urgenza di fare chiarezza al più presto. So che questa lettera è lunga ed anche confusa, ma non è stato facile per me dare forma a questo desiderio del cuore per la prima volta, così come non è stato facile scegliere le parole che meglio esprimessero i mille dubbi che affollano la mia mente.
Ti ringrazio per quello che fai con questo blog e ti abbraccio in Gesù e Maria,
(lettera firmata)
Cara sorella in Cristo,
ti ringrazio per avermi scritto, per me è una gioia incoraggiare la gente ad abbracciare la vita religiosa. Stai facendo benissimo a riflettere attentamente sullo stato di vita da eleggere. Spesso le persone pensano solo alla possibilità di abbracciare lo stato matrimoniale, mentre invece esistono anche altri stati di vita. Il più perfetto di tutti è lo stato religioso, perché è il più simile allo stile di vita povero, casto e obbediente che il Redentore Divino praticò su questa terra. Il Signore ci lascia liberi nell'elezione dello stato di vita, ma se una persona ha la vocazione religiosa e la rifiuta, vivrà in maniera infelice per il resto della sua vita, e probabilmente anche nell'eternità, perché è difficile salvarsi in uno stato di vita diverso da quello stabilito da Dio, come insegna Sant'Alfonso Maria de Liguori nell'opuscolo intitolato “Avvisi spettanti alla vocazione religiosa”.
Non farci caso a quello che pensano i tuoi familiari della vita religiosa, purtroppo, spesso i parenti sono i peggiori nemici delle vocazioni dei figli. In genere per le persone sposate è difficile comprendere la felicità che si prova nel vivere in un monastero fervoroso, sono discorsi che non capiscono. Solo le persone spirituali possono comprendere certi discorsi.
Non devi pensare che sia assurdo che il Signore chiami proprio te alla vita consacrata. Lui non sceglie le sue spose in base ai meriti, ma dona la vocazione solo per puro e disinteressato amore. Il tuo desiderio di felicità è una cosa normale, tutti gli esseri umani cercano la felicità, come insegna la buona filosofia. Solo che i mondani la cercano nelle cose materiali e vane della terra, mentre i veri cristiani la cercano nell'amare Dio con tutto il cuore e nel seguire i suoi insegnamenti. Affinché una vocazione religiosa sia considerata autentica è necessario che l'aspirante suora sia mossa da buone intenzioni, come il voler entrare in monastero per vivere più unita a Gesù, il voler vivere il cristianesimo in maniera più profonda e radicale, il voler sfuggire dai numerosi pericoli spirituali che infestano il mondo, il voler ricercare con particolare ardore la propria personale santificazione, il voler sacrificarsi per ottenere la conversione dei peccatori e la salvezza delle anime, ecc.
Non devi pensare che sia assurdo che il Signore chiami proprio te alla vita consacrata. Lui non sceglie le sue spose in base ai meriti, ma dona la vocazione solo per puro e disinteressato amore. Il tuo desiderio di felicità è una cosa normale, tutti gli esseri umani cercano la felicità, come insegna la buona filosofia. Solo che i mondani la cercano nelle cose materiali e vane della terra, mentre i veri cristiani la cercano nell'amare Dio con tutto il cuore e nel seguire i suoi insegnamenti. Affinché una vocazione religiosa sia considerata autentica è necessario che l'aspirante suora sia mossa da buone intenzioni, come il voler entrare in monastero per vivere più unita a Gesù, il voler vivere il cristianesimo in maniera più profonda e radicale, il voler sfuggire dai numerosi pericoli spirituali che infestano il mondo, il voler ricercare con particolare ardore la propria personale santificazione, il voler sacrificarsi per ottenere la conversione dei peccatori e la salvezza delle anime, ecc.
Nella risposta che ti ho inviato in forma privata ti ho segnalato alcuni buoni ordini religiosi presenti nella tua regione. Spero tanto di esserti stato di qualche utilità, ma rimango a tua disposizione per qualsiasi altra domanda.
Coraggio, non arrenderti! Spero che Gesù buono riesca presto a prenderti tutta per Sé!
In Cristo Redentore e Maria Corredentrice,
Cordialiter