Vocazione matrimoniale?
Una gentile lettrice mi ha raccontato che era fidanzata e aveva intenzione di sposarsi, ma poi ha compreso di non essere chiamata alla vita matrimoniale, ma a qualcosa di più grande.
Carissimo fratello in Cristo,
mi chiamo [...], ho 36 anni e abito in Piemonte. Ti ringrazio di cuore per aver realizzato questo blog che mi è stato molto utile e che sicuramente lo sarà anche per molti altri. Mi permetto di darti del “tu” in quanto ho letto in più occasioni che lo preferisci, e anche perché ti percepisco come un caro amico di sempre.
Bella, intelligente, acculturata e socialmente attiva. Questa ero per chi mi vedeva dall'esterno e non mi conosceva a fondo. E io aggiungerei, brava a fingere. La mia vita, però, non è stata sempre facile, Dio mi ha portata a fare un percorso accidentato e spesso doloroso affinché prendessi piena consapevolezza di ciò che voleva da me. Il cammino è stato molto lungo, mi sono allontanata da Lui, ho seguito strade sbagliate, ma il Signore paziente, infinitamente buono e immensamente misericordioso non mi ha mai abbandonata. Nonostante l’esperienza del fidanzamento, non sono riuscita a giungere al matrimonio, perché avvertivo dentro di me “qualcosa” che diceva: “Questa non è la vita che ho scelto per te”. Ma quale allora? Il Signore non può volere una come me come Sua sposa! Davvero non riuscivo a capire. Ho sempre avuto timore della solitudine, la conosco bene, ma Dio continuava a farmi sentire la Sua voce: “Tu non sei sola”. Queste parole, che udii per la prima volta durante l’adolescenza, riecheggiarono per anni nella mia mente pur non comprendendo appieno il loro significato. Poi la malattia, che ancora mi accompagna, la preghiera del cuore e la vera gioia nell'offrire tutte le mie sofferenze a favore delle anime bisognose, secondo la Sua Santa volontà. In quel momento una Luce nuova colpì la mia anima, e il mio modo di pregare non fu più quello di prima. Dio mi fece voltare indietro e vidi nitidamente tutti i miei peccati, i miei abomini, domandai perdono versando lacrime amarissime, chiesi a Gesù di fare di me ciò che desiderava, e Lui mi lasciò ancora una volta libera di decidere e mi propose due strade: una bella, dritta e priva di difficoltà, l’altra tortuosa ed impervia. Scelsi quest’ultima perché mi avrebbe permesso di aiutarlo a sostenere la Croce. E fu così che il Signore diede inizio al mio percorso di discernimento con l’ausilio di un Padre Spirituale che Lui stesso mi indicò in modo semplice e folgorante, come solo Dio sa fare. Caro Cordialiter, ti chiedo una preghiera affinché, nella mia miseria, riesca davvero a fare la volontà del Signore. Dal canto mio, pregherò perché Dio ti sostenga sempre in questo tuo delicato compito. Spero che questa mia umile testimonianza sia di aiuto a coloro i quali, sentendosi soli e perduti, sono alla ricerca del Signore, ma che travolti dal caos della quotidianità e sordi alla potenza del silenzio, non si sono ancora accorti di averlo sempre avuto accanto. Sia lodato Gesù Cristo!
Con stima e affetto,
(lettera firmata)
Cara sorella in Cristo,
ti ringrazio di avermi scritto, mi piace molto leggere le storie di conversioni come la tua, perché mettono in risalto l'infinita misericordia di Dio. Molta gente si commuove quando pensa alla bontà di Gesù buono, sempre pronto ad accogliere a braccia aperte ogni peccatore che ritorna a Lui con cuore contrito.
Hai fatto bene a non sposarti se non eri convinta di abbracciare lo stato di vita matrimoniale. Mi hanno scritto tante persone coniugate (soprattutto donne) che si sono pentite di essersi sposate, e che se potessero tornare indietro, abbraccerebbero la vita religiosa, verso la quale si sentivano attrarre in gioventù.
Pregherò molto volentieri per te nella speranza che Gesù buono ti prenda tutta per Sé in qualche buon istituto religioso. Le donne più felici che ho conosciuto nella mia vita sono le suore che vivono in maniera fervorosa la propria vocazione.
Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cordibus Jesu et Mariae,
Cordialiter