Un mese in clausura
Una gentile lettrice mi ha annunciato che presto trascorrerà un mese in un monastero di clausura...
Carissimo fratello in Cristo,
come stai? Grazie infinite per il quotidiano sostegno che ci dai con il tuo blog, il Signore certamente ti ripagherà già su questa terra.
Questa volta ho deciso di comunicartelo con un netto anticipo: dopo Pasqua andrò a fare una esperienza dalle Carmelitane Scalze di [...]. Da un anno cercavo di soffocare questo richiamo dentro di me, ma prima o poi si cede. Che rimanga solo una esperienza o che segni l'inizio di un cammino di formazione, comunque mi sento che rientri nella volontà del Signore, avendo anche ricevuto volentieri il permesso dal padre spirituale. Prima di chiedere di fare un'esperienza, sono andata a trovarle un paio di volte e lì, discorrendo a lungo con la Madre Priora, attraverso la rigidità della doppia grata, ho avuto modo di arricchirmi e di confrontarmi con questa realtà che tanto mi affascina, ma che tanto mi spaventa. La stessa Madre mi ha suggerito di fare una esperienza per almeno un mese per vivere concretamente la Regola, altrimenti tutto rimarrebbe vaga fantasia. La stessa mi ha detto una cosa che porto dentro da quel giorno, oggetto di meditazione giornaliera e che voglio condividere: Il Signore ha un progetto di amore per ognuno di noi. Lui ci prende per mano e vuole condurci per le vie che ha preparato per noi, ma noi siamo come i bambini che urlano e battono i piedi, perché non sappiamo dove vuole portarci e questo ci spaventa. Finiamo solo per rallentarlo. Il Signore ha tutto l'interesse di farci fare la sua volontà, per questo non dobbiamo smettere di chiedergli di farcela comprendere, ma col cuore. Però Egli è cauto, non rischia un NO: se vede che non siamo abbastanza maturi da accettare il suo progetto, non ce lo mostra. Attende con pazienza che ci spogliamo di noi stessi, attende con amore che maturiamo al punto da poterci fare la proposta. Dipende da noi, dallo stringere quella mano e lasciarci condurre con fiducia.
A distanza di un mese, dentro di me si alternano varie fasi: dal desiderio di trovarmi lì, entro quelle mura per poter finalmente provare personalmente, alla paura terribile di dovermi chiudere tutta la vita proprio entro quelle quattro mura. In realtà è come se già vivessi una clausura più ampia, essendo le mie giornate divise tra casa e chiesa. Quando penso al monastero, inevitabilmente mi si presentano tutti i viaggi, tutte le libertà possibili e queste mi ripetono che non potrei mai rinunciare. Allora mi chiedo: se Gesù me lo chiedesse, io non sacrificherei ogni cosa? Certo, non potrei vivere senza di Lui. Eppure è un tormento continuo. Sono certa che Gesù buono non potrebbe mai chiedermi qualcosa che non fosse per il bene dell'anima mia e che, per quanto possa essere difficile, Egli mi darebbe la forza. In tutto questo disastro emotivo, manca l'appoggio del padre spirituale, che in questo periodo è pressoché assente e questo mi fa soffrire. Mi chiedo se questo non rientri anche nel piano di Dio. Dall'esterno, uno potrebbe pensare: perché non provi con un ordine di vita attiva? Se una cosa la so per certa, è che non mi sento chiamata a quel genere di vita. E' proprio l'idea della vita contemplativa a richiamarmi, ma porta con sé un oceano di timori.
Voglio chiederti se puoi mettermi in contatto con una ragazza che ha fatto esperienza dalle Carmelitane Scalze, per poter trovare un confronto e chiarire dei dubbi. Dopodiché, si attenderà l'arrivo della Santa Pasqua, che segnerà un'ennesima svolta.
Ricorda nelle tue preghiere questa povera anima. Io prego per te e per tutti i lettori del blog. Ti ringrazio infinitamente per il sostegno spirituale.
Nei Cuori di Gesù e di Maria,
(lettera firmata)