Un matrimonio infelice


Una signora mi ha confidato che da giovane si sentì attratta da Gesù alla vita monastica, ma i suoi parenti fecero forti pressioni su di lei affinché si sposasse...


Carissimo fratello,
                                ti avevo scritto una lunga lettera in cui raccontavo la mia esperienza di fede e come sul punto di entrare in clausura mi tirai indietro ...ma non so come, al momento di inviarla, si è cancellata. Ti dico soltanto, a proposito di rimpianti, che ora sono infelicemente sposata. Per non deludere i genitori e il mio fidanzato, mi sposai e ...fu un inferno interiore. Poi il mio matrimonio fu dichiarato nullo dalla Sacra Rota, ma era nato un bimbo, allora dopo 4 anni di depressione, psicofarmaci e psicoterapia fui invitata ad uscire di casa, ad alzarmi da quel letto di morte, a trovare un compagno che desse parvenza di famiglia a mio figlio. Mi risposai, poiché ormai non potevo più andare in clausura con un bambino. Oggi ho un'altra bambina di un anno. Sono triste [...]. È vero che non si giunge in egual modo allo stato di santità, perché qui nel mondo la società, la televisione, la tecnologia, la moda, ti deviano, ti fanno appartenere al mondo degli umani, parli la loro lingua per vivere con loro, è un purgatorio dove vedi Gesù e non puoi averlo, mentre il convento è un pezzetto di cielo, sei di Gesù, hai meno tentazioni, e la vita è bella perché è Lui il tuo Sposo, non un marito umano che molto spesso a noi che abbiamo sentito "la chiamata di Cristo", appare come un bruto [...].

Sorelle, se sentite una voce anche lieve, PROVATE E FIDATEVI DI GESÙ. Le cose in famiglia poi si aggiusteranno, una prova in monastero non nuoce e poiché il cammino è lungo, si può tornare indietro, mentre dal matrimonio no. Il matrimonio è per chi non può farne a meno, ma la vita religiosa è ben altro, è un sogno realizzabile. Siate forti e decise! Io soffro terribilmente anche con due figli dolcissimi ...se potessi, tornerei indietro e non mi lascerei più ingannare dal demonio che se le inventa tutte per scoraggiarci. Pregate per me ogni tanto perché ...un giorno so che pure per una settimana, prima di morire, entrerò nel monastero di clausura ...e, anche se per breve tempo, finalmente sarò felice anche io. Vi voglio bene.

Grazie fratello per la tua missione, per le parole di cielo di cui ci fai dono. Puoi pubblicare la mia lettera interamente o nei tratti che ritieni opportuno. Credimi, se potessi darei la vita per far capire ai ragazzi che qui il mondo è sterile e triste, di non provarci nemmeno a restare nel mondo contro la volontà di Dio. Andando in convento non si sbaglia mai, "solo Dio basta".


Cara sorella in Cristo,
                                          innanzitutto ti ringrazio per aver scritto un caloroso appello alle lettrici del blog affinché seguano la chiamata di Gesù buono alla vita religiosa, anziché lasciarsi ingannare dal demonio, il quale insinua mille scuse pur di convincere i giovani a non adempiere la vocazione. Speriamo che le persone che leggeranno la tua testimonianza sappiano agire con saggezza, sottomettendosi alla volontà di Dio nel momento in cui dovranno eleggere lo stato di vita.

Per quanto riguarda la tua situazione, ti incoraggio a ritrovare nel Signore la gioia di vivere. La tua vita non è ancora finita, il tuo obiettivo supremo su questa terra rimane quello di dare gloria a Dio e di salvarti l'anima. Inoltre adesso hai un'importantissima missione da compiere, devi educare cristianamente i tuoi figli, cioè devi insegnar loro a conoscere, amare e servire la Santissima Trinità. I tuoi bimbi sono stati fortunati a non aver avuto una mamma atea, ma una mamma cristiana che può aiutarli a crescere nella fede. I bambini piccoli sono creature religiosissime, ascoltano volentieri gli insegnamenti riguardanti la fede, i racconti dei miracoli e la vita di Gesù e dei santi. Inoltre a loro piace molto pregare! Conosco due sorelline gemelline che sin dall'età di tre o quattro anni pregano con gioia il Rosario. Pur essendo piccole sembrano due suore di clausura! :-)

E poi, non ti nascondo che ho la speranza che tu possa un giorno entrare in monastero. Infatti una “ragazza madre” lettrice del mio blog è diventata suora di clausura pur avendo una figlia minorenne. Tu sei sposata, però un giorno, quando i tuoi figli saranno più grandi, potrai chiedere a tuo marito il permesso per farti suora, e poi ottenere la dispensa ecclesiastica per poter iniziare validamente il noviziato. Se tuo marito non vorrà darti il permesso per entrare in monastero per il resto della tua vita, penso che almeno ti darà il permesso di trascorrere una o due settimane all'anno in ritiro spirituale tra le suore di clausura (in genere le Benedettine ospitano volentieri donne in ritiro spirituale nella foresteria del monastero). Oppure potrai andare in qualche convento per fare gli esercizi spirituali.

Anche se adesso vivi nel mondo, devi continuare a combattere la buona battaglia della fede, sforzandoti, per quanto possibile, di fare una vita devota. Il tuo modello da imitare deve essere la Beata Zelia Guerin, l'eroica mamma di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Coraggio, non arrenderti! Se vuoi, puoi continuare a scrivermi ogni volta che lo desideri, per me è una gioia aiutare le anime che cercano Dio. Prego la Regina del Cielo di darti la forza di restare fedele a Gesù buono fino alla morte. Così sia.

Cordialiter

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