Lettera a un seminarista amareggiato

Un carissimo lettore del blog che sta frequentando il seminario diocesano, mi ha scritto per raccontarmi le vicissitudini che sta patendo. Ritengo opportuno non pubblicare la sua lettera per non esporlo a persecuzioni. Tuttavia desidero rispondergli pubblicamente nella speranza di poter giovare ad eventuali altri seminaristi che si trovano nelle stesse condizioni.

Carissimo,
                   mi dispiace molto che nel tuo seminario c'è poco fervore e scarso raccoglimento. Comprendo bene il tuo disagio, poiché anche io mi troverei male in un ambiente del genere. Dici che nessuno ti dà retta e che nessuno riesce a comprendere che stando a contatto con quelle volgarità si rischia davvero di perdere la vocazione. Parlare di questi problemi con certe persone è inutile; è come se tu parlassi in cinese; sembra che costoro non capiscano il linguaggio del raccoglimento, della penitenza, del fervore e della coerenza di vita cristiana.

Capisco benissimo il tuo stato d'animo amareggiato per la situazione, e ti incoraggio a perseverare nella tua vocazione al sacerdozio cattolico poiché c'è tanto bisogno di sacerdoti che cerchino davvero la santità. Mi hai detto che al termine dell'anno seminaristico vorresti andar via di lì, per entrare in qualche ordine religioso di stretta osservanza. Sant'Alfonso Maria de Liguori consigliava ai giovani di abbracciare la vita religiosa anziché il sacerdozio secolare, poiché era molto deluso dalla vita rilassata che conducevano tantissimi preti. In effetti la maggioranza dei santi canonizzati sono religiosi, mentre i preti diocesani sono una piccola minoranza. Comunque, se dovessi accorgerti che Dio non ti chiama alla vita religiosa, potresti tentare di entrare in qualche altro seminario diocesano più osservante, oppure nel seminario di qualche società di vita apostolica.

Adesso però devo dirti una cosa importante. Io ci tengo assai alla tua vocazione sacerdotale, e non voglio che venga ostacolata da qualcuno. Per questo motivo ti dico che dovrai fare molta attenzione a come dovrai muoverti nei prossimi mesi. Mi è stato riferito che altrove, certi seminaristi che volevano condurre una vita più coerente, sono stati presi in antipatia ed espulsi. Hanno cercato di entrare in seminari di altre diocesi, ma nessuno li ha voluti poiché sono giunte lettere denigratorie nei loro confronti, scritte dai precedenti superiori. Per questo motivo devi fare attenzione a non farti prendere in antipatia da nessuno dei capi. Non esporre le tue opinioni al riguardo della Sacra Liturgia, del magnifico canto gregoriano, dell'edificante abito talare, e cose di questo genere; oltre ad essere inutile (non li convincerai mai) è anche "rischioso".

Secondo me l'ideale sarebbe cominciare a scrivere ad uno di quegli ordini religiosi di stretta osservanza in cui vorresti entrare, e spiegargli che la vita di seminario non ti appaga (per il momento non dire altro sulla vita rilassata del tuo seminario), e che vorresti condurre una vita più fervorosa in qualche monastero osservante. Poi saranno loro a consigliarti su come conviene muoversi. Mi raccomando, cerca di agire con estrema prudenza.

Per qualsiasi altra cosa rimango a tua completa disposizione.

Pregherò molto volentieri la Mediatrice di tutte le grazie per te, e come tu desideri, chiedo anche ai lettori del blog di fare altrettanto.

Cordialiter

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