Attenzione ai monasteri rilassati
Ogni tanto ricevo lettere di persone amareggiate per il rilassamento di certi ordini religiosi. Tra gli altri casi, un signore mi ha raccontato cose gravissime su cui è meglio stendere un velo pietoso. Un ragazzo invece mi ha raccontato il dialogo che nel corso di una gita ha avuto con un sacerdote vestito in maniera trasandata e secolare, il quale ha criticato l'uso dell'abito religioso e la vita contemplativa.
Fortunatamente questi ordini hanno pochissimi novizi, tuttavia continuano a fare danni poiché col loro stile di vita rilassato rischiano di far perdere la vocazione agli ingenui che imprudentemente scelgono di fare un'esperienza vocazionale presso di loro.
Ad essere sincero preferisco parlare di questioni edificanti, però non posso nascondere l'amarezza quando vedo il rilassamento che ha colpito non pochi religiosi. Anche il mio amatissimo Sant'Alfonso Maria de Liguori scrisse pubblicamente contro questa piaga.
Ecco cosa scrisse questo grande Dottore della Chiesa: “Ma, domando, può dire oggidì il Signore di tutti i religiosi che vivono: Questi sono la mia delizia? Oimè, piange la Chiesa, perché vede nei religiosi un comune rilassamento di spirito, unito ad una gran freddezza nel divino servizio! Non si nega, che vi sono i buoni fra tanti i quali vivono da veri religiosi, separati dagli attacchi mondani, e che attendono a farsi santi ed a portare anime a Dio. Vi sono questi, ch'io chiamo giudici, che un giorno serviranno per giudicare i loro compagni nella valle di Giosafat; ma questi buoni religiosi, questi giudici, quanti sono? [...] son troppo pochi, come si vede; e perciò piange la Chiesa con tutti coloro che amano la gloria divina. […] Dov'è oggidì (comunemente parlando) nei religiosi lo spirito di ubbidienza, lo spirito di povertà, di mortificazione, di negazione di se stessi? Dov'è l'amore alla solitudine, alla vita nascosta, il desiderio di essere disprezzato, come han desiderato i santi? Queste sorte di virtù son divenute cose strane e pare che se ne sia perduto anche il nome.[...] Preghiamo dunque Gesù Cristo, il quale solamente può rimediare a tanto male, preghiamolo che infonda ai religiosi il suo santo amore e il desiderio di farsi santi; perché al presente par che i religiosi abbiano perduto anche il desiderio di farsi santi. Ognuno vede la necessità che vi sarebbe d'una riforma generale nei religiosi, nei preti e nei secolari, nel veder così dilatata dappertutto la corruzione dei costumi.”
Mentre in una lettera rivolta ad un ragazzo che gli chiedeva consiglio sullo stato di vita da eleggere, rispose tra l'altro: “Ho detto monastero di osservanza, perché se voleste entrare in qualche altro, dove si vive alla larga, è meglio che restiate in casa vostra, ed attendiate ivi a salvarvi l'anima, come meglio potrete; poiché, entrando in una comunità ove è rilassato lo spirito, vi metterete in pericolo di perdervi. Quantunque vi entraste con risoluzione di dedicarvi all'orazione, e di pensare solo a Dio; ciononostante, trascinato poi dai cattivi esempi dei compagni, e vedendovi inoltre deriso ed anche perseguitato, se non vorrete vivere a modo loro, lascerete tutte le vostre devozioni, e farete come fanno gli altri, secondo l'esperienza che se ne vede.”
Cari lettori, se qualcuno di voi ha intenzione di fare un'esperienza vocazionale, lo supplico di andare in qualche convento fervoroso e osservante, altrimenti è meglio restare a casa propria.