Consigli per evitare di andare in Purgatorio (-)
Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli
[Brano tratto da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli]
Abbiamo pensato ai morti e a coloro che stanno per rendere l'anima a Dio. Poichè dovremo morire anche noi, pensiamo un po' ai nostri interessi personali.
Come possiamo noi liberarci dal Purgatorio completamente ovvero ridurlo al minimo? E se avessimo peccato molto nel passato, come potremmo rimediare? Ecco lo scopo di quest'appendice.
L’amore di Dio
L'amore di Dio è un fuoco che distrugge il peccato ed anche la pena ad essa dovuta. Più forte è l'amore, più l'anima resta purificata.
Chi potesse emettere un solo atto di puro amore di Dio, nelle condizioni dovute, in un istante potrebbe annullare tutto il Purgatorio meritato in lunghi anni di vita.
Si esorta quindi a fare continui atti di amore di Dio, con più perfezione che sia possibile, specialmente quando ci si accosta al Sacramento della Confessione.
L'atto d'amore di Dio, perfetto, non abbisogna di molte parole; può farsi anche in un attimo con il pensiero. Il sentimento dominante però sia questo: o Dio, mi umilio riconoscendo le mie colpe! Le detesto con tutto il cuore, dalla più grande alla più piccola, perchè con esse ho offeso voi! Signore vi amo con tutto il cuore e lavate col vostro Sangue l'anima mia! -
Chi sa quanto Purgatorio venga diminuito, ogni qualvolta una persona si mette in tale disposizione di animo!
Non si conosce abbastanza il valore dell'atto d'amor di Dio, per questo tanti non lo sfruttano a proprio vantaggio. Si consiglia di farlo almeno mattino e sera e quando si è davanti al Tabernacolo; davanti all'immagine di Gesù Crocifisso, sanguinante, è facile eccitarsi al vero dolore dei peccati ed anche al puro amore di Dio.
L'amore del prossimo
Il primo comandamento è l'amore di Dio; il secondo è simile al primo ed è l'amore del prossimo.
L'esercizio della carità, cioè compiere le opere di misericordia corporali e spirituali, è il segreto per evitare il Purgatorio. Ad ogni atto di carità, compiuto in grazia di Dio e con retta intenzione, corrisponde una grande sottrazione di pena temporanea, più che con atti di altre virtù, perchè la carità è la regina delle virtù. Non si dimentichi che il Giudizio Universale sarà fatto esclusivamente sull'esercizio della carità; basta leggere il Vangelo per convincersene.
Pensare al Purgatorio
Sono già troppi i peccati commessi. Chi teme il Purgatorio, faccia di tutto per vivere in grande delicatezza di coscienza. La vita cristiana edificante risparmia il Purgatorio ed è una predica continua, che avvicina le anime a Dio. In questo secolo di raffreddamento religioso, in cui si corre pazzamente dietro al piacere ed ai divertimenti, è difficile restare esenti dalla corruzione, se non si medita sui castighi riservati al peccato nell'altra vita. Pensando seriamente al Purgatorio, è assai difficile, anzi impossibile, cadere in peccato. Lo dice Dio stesso: Ricordati dei tuoi novissimi e non peccherai in eterno! -
Messe in vita
Si sogliono celebrare molte Messe per i morti e poche per i vivi. Da che ho raccomandato dal pulpito e con la stampa di far celebrare Messe per l'anima propria mentre si è in vita, molti si son decisi a farlo.
Ciascuno pensi all'anima sua mentre è su questa terra e non abbia troppa fiducia nei suffragi che i parenti faranno dopo la morte. Appena si muore, dei parenti e degli amici alcuni piangeranno, altri non faranno neppure questo, taluni diranno: Che anima buona! Certamente è in Paradiso! - I suffragi potranno ridursi a qualche preghiera ed a qualche Messa sporadica.
Conoscevo una signorina attempata, molto pia e ricca. Lasciò per testamento i suoi beni ai parenti e lasciò pure il denaro per duemila Messe di suffragio, da celebrarsi al più presto. Gli eredi non vollero farle celebrare e divisero il denaro. Quanto avrebbe fatto meglio la signorina ad applicarsi le Messe mentre era viva!
Per conoscere l'utilità delle Messe in vita si ricordino i frutti del Santo Sacrificio:
1° Merito di gloria per il Cielo.
2° Merito impetratorio per ottenere grazie.
3° Merito soddisfattorio per scontare i peccati, cioè abbreviare il Purgatorio.
Quando i vivi fanno celebrare una Messa per un defunto, a questi arriva soltanto il merito soddisfattorio ed arriva in quella misura che vuole Iddio, potendo, come si è detto innanzi, dare il Signore il merito soddisfattorio ad un'altra anima, o in parte o tutto. Il suffragio arriverà ai morti quando si celebreranno le Messe; cosicché le anime purganti dovranno aspettare con ansia.
Quando le Messe si fanno celebrare in vita, l'anima acquista tutti e tre i meriti ed invece di aspettare il suffragio dopo morte, giunta nell'altra vita i peccati li trova già scontati, in parte o totalmente.
Le Messe per i vivi non si possono chiamare Messe Gregoriane; quindi non sarebbe esatto dire al Sacerdote: Desidero celebrate le Messe Gregoriane. -
I legati
Un ottimo mezzo per liberarsi dal Purgatorio è il pio legato, cioè destinare i propri beni a qualche opera pia.
Chi ha eredi diretti che non nuotano nell'abbondanza, non farebbe bene a lasciare un legato religioso, privando i figli del necessario.
Chi non ha eredi diretti e può disporre del suo, se tra i parenti c'è qualcuno veramente bisognoso, il primo bene lo faccia al parente. Se ciò non fosse, si assegnino i beni ad opere pie.
Quando una persona vive nell'agiatezza, è un male aumentare la ricchezza, se non ha diritto all'eredità; il più viene facilmente sprecato.
Non s'illudano certe persone, troppo attaccate ai nipoti. Quando costoro ricevono l'eredità, tranne rare eccezioni, dicono: Poteva morire prima!... E perchè non mi ha lasciato di più?... - All'esterno, per convenienza, forse si mostreranno addolorati, ma nel cuore godranno. Certe eredità vanno a finire in festa, donde il detto: I morti alla vita eterna ed i vivi alla taverna!
Sogliono i nipoti ricompensare l'eredità con molti suffragi? Càpita raramente. Può avvenire invece che qualche nipote, deluso nella speranza di ricevere di più, maledica l'anima trapassata. Ho visto in una famiglia un grande quadro in pittura; aveva al centro un grosso strappo. Son venuto a sapere che un nipote aveva dato una coltellata sul quadro alla direzione del cuore, perchè arrabbiato per le disposizioni testamentarie dello zio.
Dice Gesù: Fatevi degli amici col mammona d'iniquità, cioè col denaro, affinchè quando sarete venuti meno, possiate essere ricevuti negli eterni tabernacoli! -
Chi può, lasci i beni, o tutti o in maggioranza, a qualche ospizio di beneficenza, o a qualche ospedale. Si pensi alle Missioni ed all'Opera dele Vocazioni Sacerdotali. Quanti giovani non possono divenire Sacerdoti per mancanza di mezzi!
Per i legati ci si consigli bene con persona prudente e competente, affinchè il testamento non possa essere impugnato da qualcuno e non si sprechi il denaro in cause disastrose.
Il bene che faranno i Sacerdoti, tirati su con borse di studio, gli atti di carità che riceveranno gli orfanelli ed i ricoverati negli ospedali, oltre ad arricchire di gloria eterna il testatore, abbrevieranno il suo Purgatorio o lo renderanno esente del tutto.
Il Privilegio Sabatino
A conclusione del lavoro, dedichiamo qualche pagina alla Regina del Purgatorio.
La Madonna ha ottenuto dal suo Divin Figliuolo Gesù un insigne favore a vantaggio dei suoi devoti, cioè l'esenzione completa o quasi completa del Purgatorio. Sappiamo questo dietro una rivelazione avuta da S. Simone Stok.
Pregava questo Santo, quand'ecco apparirgli la Vergine con Gesù Bambino in braccio, avente in mano l'abitino del Monte Carmelo. La Madonna prese a dire: Chiunque porterà degnamente questo abitino in mio onore, il primo sabato dopo la morte sarà da me liberato dal Purgatorio. -
I Sommi Pontefici hanno approvato e raccomandato vivamente questa devozione alla Madonna del Carmine.
Per godere del Privilegio Sabatino, così chiamato perchè si esce dal Purgatorio il primo sabato dopo la morte, ci sono delle condizioni da osservare:
1. - Deve portarsi l'abitino della Madonna del Carmine, ovvero una medaglietta che abbia da una parte l'immagine del Cuore di Gesù e dall'altra quella della Madonna, di qualsiasi titolo. Tanto l'abitino quanto la medaglietta devono portarsi al collo e tenersi sempre.
2. - E' necessario che l'abitino o la medaglietta ricevano la benedizione dal Sacerdote che ne abbia la facoltà.
3. - E' prescritta ogni giorno la recita del Piccolo Ufficio della Madonna, ovvero bisogna astenersi dal mangiare la carne nei mercoledì, nei venerdì e nei sabati. Il Sommo Pontefice ha dato facoltà ai Sacerdoti Confessori di cambiare questa condizione in qualunque altra opera buona. Ordinariamente i Confessori assegnano la preghiera di alcuni Pater, Ave e Gloria, da recitarsi ogni giorno.
4. - L'ultima condizione, che è la più importante, è la seguente: Praticare bene la virtù della purezza, in conformità al proprio stato. - Chi è dunque nella vita matrimoniale, osservi bene la purezza coniugale; chi non è nel matrimonio, pratichi con delicatezza la purezza verginale. Chi non è puro nei pensieri, negli sguardi, nelle parole e nelle azioni non si riprometta questo Privilegio. Tuttavia, se capitasse qualche caduta, si pensi subito a rialzarsi.
Onoriamo la Madonna
La Madonna è la Regina del Purgatorio.
Narra San Pier Damiani che ai suoi tempi c'era il pio uso nel popolo romano di visitare, nella notte della vigilia dell'Assunta, le principali Basiliche di Roma con ceri in mano.
Accadde che una nobile dama, mentre pregava nella Chiesa dell'Ara Coeli, sul Campidoglio, vide comparirsi dinnanzi una signora che le sembrava di riconoscere e che era morta da parecchi mesi. Presala per mano e trattala in disparte, le chiese:
- Non siete voi la mia madrina Marozia, che mi tenne al fonte battesimale?
- Sì, sono proprio quella.
- Sì, sono proprio quella.
- E come vi trovate qui, se siete morta da tempo?
- Sino ad oggi sono rimasta in un fuoco cocentissimo in pena, delle molte vanità; ma in occasione di questa festa dell'Assunzione, Maria Santissima è scesa in Purgatorio a liberarmi assieme a moltissime altre anime, che superano il numero degli abitanti di Roma. In riconoscenza di tale liberazione, che Ella rinnova tutti gli anni in questa festa, noi ci rechiamo durante la notte nei suoi santuari; che se i vostri occhi vedono me sola, sappiate che siamo in grande moltitudine. -
L'interlocutrice ascoltava attonita e dubbiosa; allora la defunta soggiunse: In prova di quanto vi ho detto, vi annunzio che tra un anno e precisamente nel giorno dell'Assunta, anche voi morrete; e se ciò non avvenisse, riterrete per non vero quanto vi ho detto. -
San Pier Damiani ci fa pure sapere che quella dama, dopo un anno di santa vita, morì proprio nel giorno dell'Assunta.
La Madonna è la nostra buona Madre, in vita, sul letto di morte e nel Purgatorio; ma non si può attendere la sua amorosa protezione, se non la si onora.
[Brano tratto da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli]