Votare “Partito Democratico” è peccato grave?
Purtroppo, ci sono tanti cattolici, persino “praticanti” (ovviamente praticano a “modo loro”, cioè calpestando vari insegnamenti della Dottrina Cattolica), che votano per il “Partito Democratico”, ossia uno dei principali partiti progressisti presenti nel panorama politico italiano. Si tratta di una sorta di tradimento nei confronti di Gesù Cristo, poiché il PD si batte in favore dell’approvazione di leggi contrarie agli insegnamenti del Magistero perenne della Chiesa. Non dobbiamo dimenticare che il Partito Democratico è il principale responsabile dell’approvazione del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, la cui approvazione costituisce un grave peccato, come insegnato nel 2003 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, allora presieduta dal Cardinale Ratzinger: "Se tutti i fedeli sono tenuti ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, i politici cattolici lo sono in particolare, nella linea della responsabilità che è loro propria. In presenza di progetti di legge favorevoli alle unioni omosessuali, sono da tener presenti le seguenti indicazioni etiche. Nel caso in cui si proponga per la prima volta all'Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale. Nel caso in cui il parlamentare cattolico si trovi in presenza di una legge favorevole alle unioni omosessuali già in vigore, egli deve opporsi nei modi a lui possibili e rendere nota la sua opposizione: si tratta di un doveroso atto di testimonianza della verità". (cfr. “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” del Cardinale Joseph Ratzinger e di Mons. Tarcisio Bertone, LEV, 2003).
I cittadini che hanno votato per il PD sono moralmente responsabili delle leggi inique che sono state approvate dai parlamentari che hanno eletto. Nei vecchi manuali di Teologia Morale (la scienza teologica che ha per oggetto lo studio della liceità degli atti umani) veniva detto chiaramente che è peccato mortale votare sia per il partito comunista che per altri partiti contrari ai princìpi cattolici. Si può votare per un partito “non particolarmente buono” solo nel caso in cui gli altri fossero ancora più distanti dai princìpi cattolici, come insegnato da vari moralisti, tra cui Padre Eriberto Jone (1885 – 1967), il quale afferma: “A un candidato cattivo si può dare il voto solo quando ciò sia necessario per evitare l’elezione di un candidato peggiore” (cfr. “Compendio di Teologia Morale”, casa editrice Marietti, 1952).
Considerato il fatto che in Italia ci sono dei partiti più vicini, rispetto al PD, agli insegnamenti della Dottrina Cattolica (ad esempio quei movimenti politici che si oppongono all’ideologia gender e alla possibilità di concedere alle coppie gay la facoltà di poter adottare i bambini), risulta evidente che chi vota in malafede per il Partito Democratico (cioè sapendo che è un partito che ha dei valori contrari a quelli cattolici) commette un peccato mortale che non può essere assolto in Confessione se il penitente non mostra un sincero pentimento per la grave colpa commessa. Ecco cosa insegnano in proposito dei bravi teologi: “Non può essere assolto, perché indisposto, il penitente che dichiara di voler dare il suo voto al partito comunista o ad altro partito contrario alla Religione o alla Chiesa Cattolica. Però per essere assolto è sufficiente dare il voto a un partito non avverso al retto ordine morale” (cfr. “Sommario di Teologia Morale” di Don Luigi Piscetta e Don Andrea Gennaro, traduzione dal latino di Don Antonio Cavasin, casa editrice SEI, 1952).
Anche il "Movimento 5 Stelle" è una lista progressista (basti vedere cosa hanno detto i grillini in Parlamento su temi come le coppie gay), pertanto non può essere votata dai cittadini che non vogliono macchiare la propria coscienza con una colpa grave.
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