Visione del Purgatorio di Suor Josefa Menendez
Ci sono nel mondo delle anime privilegiate, cioè scelte direttamente da Dio per una missione particolare. A costoro Gesù si presenta sensibilmente e le mette nello stato di vittima straordinaria, rendendole partecipi anche dei dolori della sua Passione. Queste vittime riparano certe categorie di peccati e soffrono moltissimo nel corpo e nello spirito. Perchè possano soffrire di più e salvare più peccatori, Iddio permette che talune di esse siano trasportate, sebbene viventi, nell'ordine soprannaturale e che stiano a penare nel Purgatorio [oppure anche] nell'inferno. Come avvenga il fenomeno, non possiamo spiegarlo. Queste vittime, quando ritornano dall'al di là, sono afflittissime e sogliono piangere dirottamente; qualche volta restano con delle scottature e piaghe nel corpo. Le anime privilegiate scompaiono improvvisamente dalla propria camera, alla presenza anche di testimoni, o dopo una notte o parecchie ore riappaiono. Sembrano cose incredibili, ma sono storiche.
Per conoscere più diffusamente questi fatti, si legga il volume «Invito all'amore» edito dalla Libreria L.I.C.E. - Berruti - Torino. E' la storia di Suor Josefa Menendez, morta nel 1923.
Sarebbe tanto utile conoscere qualche visita fatta nel Purgatorio.
- La notte dal primo al due novembre l'assalto diabolico mi aveva lasciata spossatissima. Mentre quasi ogni notte ero stata a soffrire nell'inferno tra i dannati, il Signore volle che nel mese dei morti andassi nel Purgatorio. Chiesi a Gesù se realmente fosse l'inferno o il Purgatorio il luogo ove vado a soffrire, oppure una semplice figura dell'oltre tomba. Gesù mi rispose: E' il vero inferno ed il vero Purgatorio. Le anime però le vedi in sembianze umane, per distinguerle. Ti porto in questi luoghi affinché tu resti invogliata a soffrire sempre più, per strappare anime all'eterna perdizione. -
Nella notte del primo novembre, verso le ore due, mi sentii leggera leggera come se non avessi avuto il corpo. Mentre a trasportarmi nell'inferno suole venire il demonio, il quale in un volo vertiginoso mi lancia tra i dannati, questa volta mi sentii trasportare da mano invisibile, senza vedere alcuno, e dopo un poco, invece di trovarmi sul letto, mi trovai in Purgatorio, vicino alle anime che spasimavano dal desiderio di vedere Dio e per altri dolori. II luogo era grandissimo; si vedeva dove cominciava, ma non dove finiva. Poi vidi un'immensa folla di anime, in maggioranza persone consacrate. Appena la mano invisibile mi posò vicino a costoro, tutte provarono gran gioia e dissero: Prega, prega per noi e per la nostra liberazione! - Un tale disse: Se tutti sapessero com'è tormentoso il fuoco del Purgatorio, veramente ci verrebbero presto in aiuto! -
In quel momento cominciai a provare le pene del Purgatorio. Mi sentii come esasperata nell'anima e provai un forte calore in tutto il corpo. Però non è tanto la sofferenza del corpo che fa soffrire, quanto il rimorso di avere offeso Dio sì grande e la privazione di vederlo. Si sente fortemente Dio e non si può andare a Lui. Che terribile sofferenza!... Vidi le anime rassegnatissime; non dimostravano alcun segno di disperazione. Erano tanto pentite del male fatto e avrebbero voluto ritornare nel mondo per dire a tutti: Non fate peccati, perchè veramente c'è l'inferno ed il Purgatorio e le pene che vi si soffrono sono immense!
Mi si avvicinò un uomo, gridando: Non ne posso più di questi tormenti! Ormai sono nove anni che soffro e mi sembrano novecento anni! Per pietà liberatemi presto da queste pene!... Peccai, è vero!... Mentr'ero in vita, quando la miseria copriva la mia famiglia, imprecai contro Dio e contro i Santi. Sebbene me ne fossi confessato, ho da scontare la pena! -
Un Sacerdote era afflittissimo e chiedeva suffragi: Sto soffrendo molto, perchè in vita sono stato molto indulgente a tanti piccoli piaceri! -
Una donna diceva: Avevo la vocazione religiosa e la perdetti per una cattiva lettura. Ringrazio Dio che non sono piombata nell'inferno! -
Una suora esclamò: Sto riparando alcune mancanze di fiducia in Dio. Il giudizio di una religiosa è rigoroso, perchè non è il nostro Sposo Gesù che ci giudica, ma il nostro Dio!
- Il mio Purgatorio, diceva un'altra anima, sarà lungo poichè non ho accettato la volontà di Dio, né ho fatto con sufficiente rassegnazione il sacrificio della mia vita durante l'ultima malattia. La malattia è una grande grazia di purificazione, ma se non si fa attenzione, può essere occasione di maggior Purgatorio. -
Un'anima ringraziava: Iddio ti ricompensi la carità! Tu hai abbreviato il mio Purgatorio. Oh, se tutti riflettessero fin dove può condurre un affetto poco mortificato, come si applicherebbero a dominare la natura ed a reprimere le passioni! -
Da quanto si è esposto, si vede com'è delicata la Divina Giustizia nel purificare le anime che hanno peccato.
Se fosse concesso a tutti di visitare un momento il Purgatorio, quanti si farebbero santi!
[Brano tratto da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli].