Consolare una persona immersa nella tristezza

Ripubblico la lettera di una giovane ragazza desiderosa di donare il resto della sua vita a Gesù buono, la quale stava attraversando un periodo di sofferenze interiori...

Carissimo,
                  è un po' che non ti scrivo, ma leggo tutti i giorni il blog.

Mi trovo in un periodo strano, sono confusa... non riesco a pregare mi sembra di aver perso Dio, non lo so ma è come se Lui non fa parte più della mia vita, è tutto così strano, così confuso.

Ti scrivo con il cuore pieno di tristezza e amarezza, puoi darmi dei consigli? Non so che fare!

Grazie
(lettera firmata)

Cara sorella in Cristo,
                                   ti ringrazio per avermi scritto, per me è una grande gioia poter incoraggiare le persone che sentono il desiderio di abbracciare la vita religiosa. Uno degli scopi dell'amicizia spirituale è appunto di aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà, pertanto rispondo volentieri alla tua lettera.

Ti confesso che durante questo lungo periodo in cui non ci siamo sentiti, ogni tanto mi sono domandato se tu stessi perseverando nel discernimento vocazionale. Lo spero tanto! Quando nella prima lettera mi avevi parlato del desiderio di donare a Gesù buono il resto della tua vita, avevo accolto con gioia questo tuo bel proposito. Però, sapevo bene che il nemico del genere umano avrebbe fatto di tutto per farti cambiare idea. Nel mondo ci sono tante distrazioni e dissipazioni che a poco a poco raffreddano lo spirito di devozione e a volte conducono l'anima anche a separasi da Gesù Cristo per aderire alla “nuova religione” del materialismo edonistico e idolatrico.

Per questo motivo quando qualcuno sente la vocazione è bene cercare di rispondere il più presto possibile alla chiamata del Signore. Nei monasteri fervorosi e osservanti è più facile condurre vita devota poiché non ci sono quelle distrazioni che affliggono coloro che vivono nel mondo.

Questa sofferenza che senti nel cuore è una prova importante della tua vita. È facile essere cristiani e dedicarsi alla preghiera quando si sentono le consolazioni spirituali, ma il vero cristiano deve dimostrare la sua fedeltà a Gesù nei momenti di difficoltà. Il vero amore si dimostra sapendo soffrire qualcosa per la persona amata. Molti in questi momenti di dolore tradiscono il Signore decidendo di abbandonare la fede e immergendosi nei divertimenti mondani, più o meno peccaminosi. Meglio morire anziché tradire il Redentore Divino! Dopo tutto l'amore che ci ha dimostrato nella sua dolorosa Passione, non merita di essere tradito. Fin quando saremo in questa valle di lacrime dobbiamo dimostrargli tutto il nostro amore, non solo nei momenti felici, ma anche in quelli di tristezza e dolore. Ma che ci stiamo a fare su questa terra se non amiamo Dio? Lui è l'unica ragione della nostra vita essendo il fine ultimo della nostra esistenza.

Che fare in concreto per superare questa prova d'amore? Innanzitutto devi dire a Dio che non desideri altro che di amarlo in questa vita e nell'eternità, e che preferici la morte anziché offenderlo col peccato. Supplica la Beata Vergine Maria di prenderti sotto la sua protezione, Ella è la Mediatrice di tutte le grazie e ti aiuterà volentieri a rimanere fedele a Gesù. Una mamma non può abbandonare una figlia in difficoltà, pertanto se ti metterai nelle mani della Madonna puoi stare certa che tutto andrà bene, Lei è la Regina delle Vittorie.

Anche se non senti più le consolazioni spirituali, continua a recitare le preghiere e a compiere tutte le pratiche di devozione alle quali sei abituata. Cerca di fare molta lettura spirituale dei grandi classici del cristianesimo come “L'imitazione di Cristo” e “Le Glorie di Maria”. Vai ai piedi del tabernacolo per adorare, amare e supplicare Gesù buono, davvero presente nel Santissimo Sacramento. Offri le tue sofferenze per la conversione dei nemici della Chiesa.

Ti consiglio vivamente di fare presto un'esperienza vocazionale in qualche convento fervoroso. Visto che abiti nel centro Italia ti consiglio di contattare le “Serve del Signore e della Vergine di Matarà” del convento di Segni (Roma), scrivendo al seguente indirizzo: vocazione@servidoras.org Queste giovani suore hanno uno stile di vita gioioso e fervoroso che contagia facilmente le anime. Credo che se farai un ritiro da loro ritroverai subito la pace e la gioia nel cuore.

Coraggio, non ti demoralizzare! Tu vuoi, tu puoi, tu devi superare questo periodo di tristezza. Continuo a pregare ardentemente per te e per la tua vocazione religiosa, e rimango a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o anche solo per continuare il dialogo spirituale.

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali saluti in Cristo Re e Maria Corredentrice del genere umano.

Cordialiter

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