Vocazione o evasione dalla realtà?

Un lettore del blog mi ha detto di sentire la vocazione, ma sua madre lo accusa di voler evadere dalla realtà...

Buongiorno,
                      non so come spiegarti quello che mi è successo ieri. […] Tutto è incominciato dopo pranzo, quando mio padre si è presentato in camera di mio fratello, piangendo, per chiedere a me e a mio fratello scuse per non essere stato, a suo parere, abbastanza attento nei nostri confronti. […] Diceva che la mia scelta di diventare sacerdote è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. […] Lui ci vuole bene, ma un bene enorme!! Egli ha infatti paura di perderci!

[…] Poi è venuta la sera. Mia madre ha cominciato a dire che io cerco di evadere dalla realtà attraverso la Religione. […] Lei mi diceva che in realtà la mia felicità, che io lego al rapporto personale con Dio, sia fasulla perchè inculcata nella mia mente da don A. [...] Più lei andava avanti, più io mi sentivo annebbiato: era come se il mio cervello mi venisse compresso da tutte le parti, così da causarmi ansia, timori, grandi perplessità su ciò in cui stavo credendo e quindi anche grandi tribolazioni. Diceva poi che il mio "fanatismo" era evidente:
1. troppe ore passate a pregare (in particolare si riferiva al giorno prima che, siccome ho fatto la Via Crucis e subito dopo il Santo Rosario, ho pregato per circa due ore di fila);
2. la mi asocialità. Giusto oggi a tavola ho espresso il mio parere sul fatto che non mi va più di uscire al sabato sera solo per andare in un bar, sommerso dai discorsi più inutili e infruttuosi.
3. il fatto che da troppi mesi non fumo più.

E' stato davvero terribile sentire che lei, mia madre, mi dava quasi del pazzo per queste cose. E' stato davvero angosciante il sentirmi dire che la mia decisione di farmi sacerdote e/o frate sia scaturita da uno scaltro tentativo del mio direttore spirituale, approfittando della mia debolezza (io infatti sono molto sensibile). Poi mi ha consigliato di allontanarmi un po' dalla preghiera e di andare da uno psicologo. Non so perchè ti ho scritto questa e-mail. Sono assalito da tantissimi dubbi: il mio direttore spirituale cerca di convincermi a fare il sacerdote? Allora perchè ti scrivo? Sicuramente ti scrivo perchè, dato che con il mio direttore spirituale difficilmente potrò parlargli presto, devo parlare con una persona che mi possa capire. E chi meglio di te? Aiutami, ti prego! Dammi una speranza perchè sono veramente tentato e spiazzato dai turbamenti!


Caro fratello in Cristo,
                                     rispondo molto volentieri alla tua lettera.

Diceva Sant'Alfonso Maria de Liguori che spesso i genitori sono i peggiori nemici della vocazione dei figli. Dunque non mi stupisco affatto delle cose che ha detto tua madre per farti desistere. Non sono i genitori che devono stabilire se i figli hanno o no la vocazione. Se fosse per loro, i figli dovrebbero essere tutti dottori, avvocati e ingegneri. Preghiamo per tua madre affinché smetta di ostacolarti. Nessuno conosce bene la tua anima tanto quanto il tuo direttore spirituale, dunque se lui dice che hai la vocazione, dovresti fidarti più di lui che di altre persone che non conoscono quasi nulla di ascetica e vita spirituale.

Il nemico del genere umano tenta in ogni modo di allontanare le anime dalla preghiera, perché sa bene che chi prega si salva e chi non prega si danna. È assurdo che tu venga considerato un fanatico solo perché reciti il Rosario e la Via Crucis. La preghiera è l'ossigeno dell'anima, pertanto, fino a quando l'orazione non ti distoglie dai doveri del tuo stato, non c'è nessun pericolo se dedichi una parte del tempo innalzando preghiere al Signore e ai santi intercessori. Non penso che tu sia una persona asociale. Presumo infatti che se tu avessi degli amici davvero cristiani, trascorreresti volentieri il tuo tempo libero con loro. Ma se i tuoi amici attuali stanno sempre a parlare di argomenti più o meno immorali, fai benissimo a stare alla larga da loro, perché altrimenti potrebbero influenzarti e trascinarti sulla via del peccato. Rispondi a te stesso: ti senti più felice quando a scuola sei costretto ad ascoltare i discorsi immorali dei tuoi compagni di classe, oppure quando preghi il Rosario nella tua cameretta? Senti più pace nel cuore quando vai alle feste dei tuoi amici, oppure quando ti confessi e fai la Comunione?

Sei stato creato per amare Dio con tutte le tue forze, e il tuo cuore può avere pace solo se riposa in Lui. Continua a rimanere fedele al Signore, sarà grande la ricompensa che riceverai nell'istante della morte, quando potrai unirti per sempre a Colui che ami. Al contrario, coloro che muoiono in peccato mortale vivranno per sempre tra atroci sofferenze e nel rimorso di essersi dannati per aver voluto soddisfarsi con miseri e passeggeri piaceri. La mentalità del mondo è folle, perché per delle misere soddisfazioni su questa terra, spinge le anime a perdere un bene infinito ed eterno: Dio. Il nostro unico obiettivo deve essere di salvarci l'anima compiendo la volontà del Signore, tutto il resto è secondario. Un'anima, un'eternità!

In Cordibus Jesu et Mariae,

Cordialiter

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